sabato 2 marzo 2019

Autismo: interventi riabilitativi cognitivo comportamentali e specifici per la comunicazione!


INTERVENTI COGNITIVO COMPORTAMENTALI

Ad oggi gli interventi abilitativi e psicoeducativi per i Disturbi dello Spettro Autistico, validati da evidenze empiriche e di letteratura, fanno riferimento ad una cornice teorica di stampo cognitivo-comportamentale.
Secondo tale prospettiva l’autismo è una sindrome con un pattern comportamentale a base neurobiologica i cui elementi costitutivi specifici danno luogo ad una serie di atteggiamenti con carenze ed eccessi che possono modificarsi a seguito di specifici programmi, strutturati in relazione all’ambiente, all’individuo e ai suoi bisogni. 
Pertanto, le tecniche cognitivo comportamentali mirano a promuovere, nei soggetti con autismo, i comportamenti adattivi e ridurre quelli problematici attraverso un intervento intensivo e programmato, che sia utilizzabile oltre che dai terapisti e professionisti anche dai genitori.
È auspicabile che nella fase di progettazione di tali tipi di intervento venga privilegiata una visione dimensionale e non categoriale delle scelte da compiere, al fine di calibrare il lavoro strutturato sulle specifiche caratteristiche e necessità di ogni singolo bambino e di ogni singola famiglia.

APPROCCIO COMPORTAMENTALE


APPROCCIO EVOLUTIVO
INTERVENTI SPECIFICI PER LA COMUNICAZIONE

Uno dei primi segni di esordio della sintomatologia autistica ed uno dei primi sospetti riferiti dai genitori è rappresentato dall’assenza o ritardo nell’evoluzione del linguaggio. La difficoltà di comunicazione, caratteristica per definizione del Disturbo Autistico, si associa in circa il 50% dei casi ad una completa assenza di linguaggio.
Il deficit di interazione sociale, nucleo centrale di questa patologia, si associa a specifiche anomalie comunicative e comprende una compromissione della capacità del soggetto di adeguarsi con gesti, posture, scambio di sguardi ed empatia agli altri, l’assenza del rispetto dei turni comunicativi, della comunicazione non verbale e della condivisione di simboli e significati impliciti ed espliciti. L’assenza di questi elementi risulta fondamentale per lo sviluppo completo dell’individuo poiché questi requisiti appaiono fondanti per fare di un individuo un essere sociale.
A livello di trattamento si rende quindi necessario un intervento sulla comunicazione, inteso nell’accezione ampia di offrire schemi e modalità comunicative. Le buone capacità sul versante visuo-spaziale, presenti nella maggior parte dei soggetti autistici, sono alla base della scelta di utilizzare strategie comunicative di tipo visivo attraverso immagini. L’obiettivo primo è quello di offrire al bambino autistico strumenti "alternativi", oltre il linguaggio verbale, per poter comunicare con il mondo circostante. In una fase secondaria si tenderà a diminuire progressivamente il grado di dipendenza dalle figure/ immagini di riferimento per stimolare, ove possibile, lo sviluppo della parola. A questo punto potrà essere utile un intervento logopedico più tradizionale.






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