lunedì 5 giugno 2017

Abilità visuo-spaziali: cosa sono e quali attività per potenziarle

Le abilità visuo-spaziali, nello specifico, si riferiscono alla capacità di integrare le informazioni che provengono dallo spazio percettivo, di utilizzarle e organizzarle per svolgere adeguatamente differenti compiti.
E' stato così realizzato dal Dott. Fiscarelli TO, un software in grado di stimolare tali abilità, in cui il paziente è coinvolto in un gioco su tablet/pc con l'obbiettivo di aiutare Tom a raggiungere Jerry seguendo strade prestabilite, stimolando così tali abilità.
Tutti noi usiamo quotidianamente le abilità visuo-spaziali in svariate attività pratiche (orientarci, riconoscere un volto, cercare le chiavi, parcheggiare l’auto, ecc.).
Alcuni di noi hanno addirittura uno stile di apprendimento che privilegia il canale visivo-cinestesico (in gran parte dipendente dall’emisfero destro del cervello, legato alle immagini e ad una percezione globale della realtà) rispetto a quello uditivo; Gardner ha utilizzato il termine “intelligenza visuo-spaziale” per indicare esploratori, cartografi, architetti, ecc., cioè tutti coloro che si distinguono per il loro eccellere in determinate discipline e ambiti dove le abilità visuo-spaziali sono fondamentali. Non è garantito che persone con questa intelligenza specifica siano bravi allievi, ottengano voti eccellenti, perché la scuola privilegia un apprendimento verbale, più lineare, più sequenziale e analitico. Se tuttavia bambini con queste caratteristiche – essendo evidente che l’intelligenza spazio-visuale ha un intimo rapporto con l’immaginazione, intesa come capacità della mente umana di rappresentare qualcosa in sua assenza – venissero valorizzati sin dall’età più precoce, almeno non sprecheremmo un patrimonio di artisti, musicisti e scienziati in erba!
L’altra faccia della medaglia è quella relativa a chi, adulti e bambini, mostra abilità visuo-spaziali deficitarie. Gli adulti forse, nella quotidianità, riescono ad adattarsi meglio dei bambini, trovano una propria “nicchia” professionale, e compensano le lacune dell’austostima facendo un bilancio di competenze che metta in luce, nelle scelte professionali, altre abilità.

Un bambino con scarse abilità visuo-spaziali, invece, pur perfettamente adeguato – anzi, dotato! – da un punto di vista verbale, presenterà difficoltà in TUTTE le materie scolastiche. 
L’osservazione va di pari passo con il POTENZIAMENTO di queste abilità: possiamo lasciare il bambino libero di esercitarsi da solo, fino a quando alcune abilità diventano automatiche, oppure affiancarlo e stimolarlo a fare “qualcosa in più”, con difficoltà graduale, e quando vediamo che gli errori si ripetono, possiamo intervenire, accompagnarlo passo passo con attività sempre più mirate. Più il bambino è piccolo e più è semplice potenziare alcune abilità, colmare eventuali lacune, prevenire l’insorgere di ritardi e di disturbi veri e propri.
Le attività che genitori e insegnanti possono fare con i bambini per osservarli o per potenziare le abilità visuo-spaziali sono svariate e semplici; possiamo trovare spunti interessanti nei “giochi di una volta” o nelle riviste di logica ed enigmistica per bambini: pensiamo alla tombola, al Memory, alla battaglia navale, ai puzzle, al Tetrix, ma anche ad attività carta e matita come ricopiare figure di diversa complessità, tracciare labirinti, ecc.
Ognuna di queste attività è sostenuta da competenze cognitive differenti, ma dal momento che non abbiamo l’ambizione di emulare i clinici, non è necessario sapere tutti i dettagli: è sufficiente variare un po’, saper decidere quando è ora di insistere dolcemente per far completare un esercizio e invece quando è bene interrompersi prima dell’insorgenza della noia o del rifiuto, senza andare in ansia di fronte ad eventuali difficoltà, senza amplificare i errori. Ricordiamo sempre che il gioco ci aiuta a far affrontare le sfide dei bambini senza correre rischi per la loro autostima a patto che noi adulti metabolizziamo per loro i fallimenti nel modo corretto.

Robotic Hand come ausilio e dispositivo riabilitativo per la mano.

L'ausilio nasce con l'obiettivo di una stimolazione più intensa di tutti i processi di neuroplasticità con ricadute positive sul re...